"...poiché il mondo non è che una grande meridiana su cui un solo segmento soleggiato ci permette di vedere che ora sia..."
Marcel PROUST, Albertine scomparsa (La fuggitiva) , Capitolo 3
"...poiché il mondo non è che una grande meridiana su cui un solo segmento soleggiato ci permette di vedere che ora sia..."
"Non appena mi fossi preso la semplice briga di scrivere il testo del telegramma, bastava che l’impiegato lo prendesse, e che le più veloci reti di comunicazione elettrica lo trasmettessero per tutta l’estensione della Francia e del Mediterraneo..."Marcel PROUST, Albertine scomparsa (La fuggitiva) , Capitolo 2
"Mi rimisi dunque in piedi; mi muovevo nella stanza con una prudenza infinita, mi mettevo in modo da non scorgere la sedia di Albertine, la pianola sui cui pedali appoggiava le sue pianelle dorate, tutti gli oggetti di cui aveva fatto uso..."
"La casa era la quintessenza del mondo borghese, perché in essa e soltanto in essa si potevano dimenticare, o sopprimere artificialmente, i problemi e le contraddizioni della sua società. [...] Gli oggetti non erano però solo utilitari, o simboli di condizione sociale e di successo. Avevano valore in sé come espressione di personalità, come il programma e, insieme, la realtà della vita borghese, perfino come trasformatori dell'uomo. Nella home, tutti questi elementi si esprimevano e si concentravano. Di qui le sue accumulazioni interne. I suoi oggetti erano, come le case che li contenevano, solidi - termine usato caratteristicamente come massimo elogio di un'impresa commerciale. Erano fatti per durare, e duravano. Dovevano nello stesso tempo esprimere con la loro bellezza le aspirazioni più alte e spirituali della vita, salvo che le rappresentassero con la loro stessa esistenza come le rappresentavano i libri e gli strumenti musicali, il cui disegno, a parte svolazzi in superficie relativamente minori, conservava una funzionalità sorprendente; o salvo che appartenessero al regno della mera utilità, come gli utensili da cucina e i bagagli.
[...] Nulla era più spirituale della musica, ma la forma caratteristica nella quale faceva il suo ingresso nella home borghese era il pianoforte, un congegno enorme, straordinariamente elaborato e costoso, anche se ridotto, per il bene di un ceto più modesto aspirante ai veri valori borghesi, alle più maneggevoli dimensioni del pianino. Nessun interno borghese era completo senza di esso; nessuna figlia di borghesi che non fosse costretta a suonarvi sopra innumerevoli scale. "
" Ho un bel sapere che molti, leggendo l’articolo, lo troveranno detestabile: nel momento in cui lo leggo mi sembra che quel che vedo in ogni parola sia lì sulla carta, non posso credere che chiunque, aprendo gli occhi, non vedrà direttamente le immagini che vedo io, convinto – con la stessa ingenuità di chi crede che sia la parola medesima da lui pronunciata a camminare tale e quale lungo i fili del telefono – che il pensiero dell’autore sia direttamente percepito dal lettore, mentre è un altro pensiero che si viene fabbricando nella sua mente..."
"Mi ripromisi di farne comprare altre copie da Françoise, per darle agli amici, le avrei detto, in realtà per toccare con mano il miracolo della moltiplicazione del mio pensiero e leggere, come se fossi un altro signore che ha appena aperto «Le Figaro»*, le stesse frasi in un’altra copia.."Marcel PROUST, Albertine scomparsa (La fuggitiva) , Capitolo 2
"Ma era il momento in cui da strascichi dell’affare Dreyfus era nato un movimento antisemita parallelo a una più abbondante penetrazione della buona società da parte degli israeliti. I politici non avevano avuto torto quando avevano pensato che la scoperta dell’errore giudiziario avrebbe assestato un colpo all’antisemitismo. Ma, almeno provvisoriamente, un certo antisemitismo mondano ne era stato invece accresciuto ed esasperato."
"...persino una sillaba comune a due nomi diversi bastava alla mia memoria – come a un elettricista che si accontenta del minimo buon conduttore – per ristabilire il contatto fra Albertine e il mio cuore.."