domenica 27 aprile 2014

La meridiana




"...poiché il mondo non è che una grande meridiana su cui un solo segmento soleggiato ci permette di vedere che ora sia..."

 Marcel PROUST, Albertine scomparsa (La fuggitiva) , Capitolo 3



venerdì 18 aprile 2014

I telegrammi

 "Non appena mi fossi preso la semplice briga di scrivere il testo del telegramma, bastava che l’impiegato lo prendesse, e che le più veloci reti di comunicazione elettrica lo trasmettessero per tutta l’estensione della Francia e del Mediterraneo..."
Marcel PROUST, Albertine scomparsa (La fuggitiva) , Capitolo 2

La pianola, per gli aspiranti ai veri valori borghesi.

"Mi rimisi dunque in piedi; mi muovevo nella stanza con una prudenza infinita, mi mettevo in modo da non scorgere la sedia di Albertine, la pianola sui cui pedali appoggiava le sue pianelle dorate, tutti gli oggetti di cui aveva fatto uso..."

Marcel PROUST, Albertine scomparsa (La fuggitiva) , Capitolo 1 




"La casa era la quintessenza del mondo borghese, perché in essa e soltanto in essa si potevano dimenticare, o sopprimere artificialmente, i problemi e le contraddizioni della sua società. [...] Gli oggetti non erano però solo utilitari, o simboli di condizione sociale e di successo. Avevano valore in sé come espressione di personalità, come il programma e, insieme, la realtà della vita borghese, perfino come trasformatori dell'uomo. Nella home, tutti questi elementi si esprimevano e si concentravano. Di qui le sue accumulazioni interne. I suoi oggetti erano, come le case che li contenevano, solidi - termine usato caratteristicamente come massimo elogio di un'impresa commerciale. Erano fatti per durare, e duravano. Dovevano nello stesso tempo esprimere con la loro bellezza le aspirazioni più alte e spirituali della vita, salvo che le rappresentassero con la loro stessa esistenza come le rappresentavano i libri e gli strumenti musicali, il cui disegno, a parte svolazzi in superficie relativamente minori, conservava una funzionalità sorprendente; o salvo che appartenessero al regno della mera utilità, come gli utensili da cucina e i bagagli.
[...] Nulla era più spirituale della musica, ma la forma caratteristica nella quale faceva il suo ingresso nella home borghese era il pianoforte, un congegno enorme, straordinariamente elaborato e costoso, anche se ridotto, per il bene di un ceto più modesto aspirante ai veri valori borghesi, alle più maneggevoli dimensioni del pianino. Nessun interno borghese era completo senza di esso; nessuna figlia di borghesi che non fosse costretta a suonarvi sopra innumerevoli scale. "

E.J.Hobsbawm, ll trionfo della borghesia. 1848-1875

mercoledì 16 aprile 2014

...camminare lungo i fili del telefono...


" Ho un bel sapere che molti, leggendo l’articolo, lo troveranno detestabile: nel momento in cui lo leggo mi sembra che quel che vedo in ogni parola sia lì sulla carta, non posso credere che chiunque, aprendo gli occhi, non vedrà direttamente le immagini che vedo io, convinto – con la stessa ingenuità di chi crede che sia la parola medesima da lui pronunciata a camminare tale e quale lungo i fili del telefono – che il pensiero dell’autore sia direttamente percepito dal lettore, mentre è un altro pensiero che si viene fabbricando nella sua mente..."

Marcel PROUST, Albertine scomparsa (La fuggitiva) , Capitolo 2

Con questa pittoresca immagine Marcel Proust descrive la spiegazione che il popolo dà al meccanismo con cui la voce viene trasmessa per mezzo dei cavi del telefono: le parole diventano oggetti e "camminano" lungo i fili.
Sembra quasi che l'autore si rammarichi del fatto che la tecnologia non abbia raggiunto un'evoluzione tale da permettere al lettore di vedere esattamente le immagini come sono state pensate ed evocate dallo scrittore.

mercoledì 9 aprile 2014

La stampa: il miracolo della moltiplicazione del pensiero

"Mi ripromisi di farne comprare altre copie da Françoise, per darle agli amici, le avrei detto, in realtà per toccare con mano il miracolo della moltiplicazione del mio pensiero e leggere, come se fossi un altro signore che ha appena aperto «Le Figaro»*, le stesse frasi in un’altra copia.."
 Marcel PROUST, Albertine scomparsa (La fuggitiva) , Capitolo 2


* Le Figaro è un quotidiano francese, tuttora esistente, fondato nel 1826. Prende il nome dal protagonista de Le nozze di Figaro, Il barbiere di Siviglia, La madre colpevole di Beaumarchais.
Lo stesso Proust pubblicò alcuni studi sul giornale francese: ne sono esempi La Mort des cathédrales e le prefazioni di Pastiches et Mélanges .




Il primo estratto della recherche pubblicato su Le Figaro e intitolato: "Épines blanches, Épines roses".
 photo credit: Le Figaro

Il contesto storico

E' lo stesso autore a darci indicazioni sugli avvenimenti storici che avvengono sullo sfondo di Albertine Scomparsa.

"Ma era il momento in cui da strascichi dell’affare Dreyfus era nato un movimento antisemita parallelo a una più abbondante penetrazione della buona società da parte degli israeliti. I politici non avevano avuto torto quando avevano pensato che la scoperta dell’errore giudiziario avrebbe assestato un colpo all’antisemitismo. Ma, almeno provvisoriamente, un certo antisemitismo mondano ne era stato invece accresciuto ed esasperato."

Marcel PROUST, Albertine scomparsa (La fuggitiva) , Capitolo 2




La vicenda del capitano d'artiglieria dell'esercito francese Alfred Dreyfus ebbe inizio nel 1894, con la scoperta di un biglietto anonimo e non datato in cui un ufficiale di stato maggiore francese comunicava a M. von Schwartzkoppen, addetto militare dell'ambasciata tedesca di Parigi, un elenco di documenti da inviare, relativi all'organizzazione militare francese. L'elenco era stato trovato, in mille pezzi, dentro il cestino della carta straccia da una donna delle pulizie in servizio presso l'ambasciata tedesca (in realtà agente del controspionaggio francese). La donna fece pervenire il biglietto al maggiore H.J. Henry. 

Ovviamente non si poteva pensare di trovare un "traditore" tra gli ufficiali dello stato maggiore, ch'era una casta rigidamente selezionata (di origine prevalentemente nobiliare). Si pensò quindi che il "colpevole" potesse annidarsi fra i giovani ufficiali che svolgevano il loro tirocinio presso lo stato maggiore e fra questi spiccò subito un nome che nobile non era, ma suonava piuttosto come ebreo e come tedesco: Alfred Dreyfus (egli infatti era di origine alsaziana).
 
Dreyfus venne accusato di spionaggio a favore dell' Impero Tedesco e fu convocato per un'ispezione generale il 13 ottobre 1894. Fu in seguito arrestato il 15 ottobre dello stesso anno.
Per l'occasione Emile Zola pubblicò sul giornale L'aurore la nora lettera aperta "J'accuse", in cui denuncia le irregolarità commesse nel processo contro Dreyfus.
L'epilogo della vicenda giudiziaria avvenne dopo un processo svoltosi a porte chiuse tra il 19 e il 22 dicembre, in cui fu degradato e condannato ai lavori forzati. La cerimonia di degradazione viene attuata il 5 gennaio 1895 nel cortile della Scuola Militare: a Dreyfus vengono strappati i gradi e gli viene spezzata la spada di ordinanza, nonostante si dichiarasse innocente e patriota.
Nel 1898 Ferdinand Walsin Esterhazy venne allontanato dall'Esercito e confessò di aver contraffatto i documenti del caso per ordini superiori. Dopo un ulteriore processo militare a Rennes Dreyfus fu condannato a dieci anni per l'accusa di tradimento con attenuanti. In realtà, nel corso del processo era stata ampiamente dimostrata l'infondatezza delle accuse contro di lui, ma la Corte Militare subì forti pressioni dallo Stato Maggiore affiché non annullasse la condanna precedente.
Per risolvere la palese ingiustizia, che creò forti moti di protesta nell'opinione pubblica, il Presidente del Consiglio propose a Dreyfus l'escamotage della presentazione della domanda di grazia (che implicava però un riconoscimento di colpevolezza, nel caso in specie assolutamente infondato). Per tacitare la querelle, che tra molte tensioni politiche e sociali si trascinava ormai da lunghi anni, Dreyfus ed i suoi avvocati accettarono.
Nel settembre 1899 Dreyfus fu graziato dal Presidente della Repubblica Émile Loubet, venendo però pienamente riabilitato solo nel 1906. L'ingiusto, mancato computo nella sua carriera dei 5 anni passati senza colpe all'Isola del Diavolo gli avrebbe impedito l'accesso al ruolo dei gradi di Generale, ed anche per questo Dreyfus si congedo' dall'esercito nel 1907.




giovedì 3 aprile 2014

Persino...

"...persino una sillaba comune a due nomi diversi bastava alla mia memoria – come a un elettricista che si accontenta del minimo buon conduttore – per ristabilire il contatto fra Albertine e il mio cuore.."

Marcel PROUST, Albertine scomparsa (La fuggitiva) , Capitolo 1