mercoledì 16 aprile 2014

...camminare lungo i fili del telefono...


" Ho un bel sapere che molti, leggendo l’articolo, lo troveranno detestabile: nel momento in cui lo leggo mi sembra che quel che vedo in ogni parola sia lì sulla carta, non posso credere che chiunque, aprendo gli occhi, non vedrà direttamente le immagini che vedo io, convinto – con la stessa ingenuità di chi crede che sia la parola medesima da lui pronunciata a camminare tale e quale lungo i fili del telefono – che il pensiero dell’autore sia direttamente percepito dal lettore, mentre è un altro pensiero che si viene fabbricando nella sua mente..."

Marcel PROUST, Albertine scomparsa (La fuggitiva) , Capitolo 2

Con questa pittoresca immagine Marcel Proust descrive la spiegazione che il popolo dà al meccanismo con cui la voce viene trasmessa per mezzo dei cavi del telefono: le parole diventano oggetti e "camminano" lungo i fili.
Sembra quasi che l'autore si rammarichi del fatto che la tecnologia non abbia raggiunto un'evoluzione tale da permettere al lettore di vedere esattamente le immagini come sono state pensate ed evocate dallo scrittore.

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